Ferrovia "Voghera - Varzi"
La ferrovia Voghera - Varzi (FVV) era una ferrovia in concessione a trazione elettrica alimentata a 3000 V cc a binario unico a scartamento normale che si snodava su un percorso di 32 km, quasi interamente a ridosso del torrente Staffora collegando Voghera con l'abitato di Varzi. La linea, progettata da Ernesto Besenzanica, fu inaugurata il 25 dicembre 1931, per essere soppressa il 31 luglio 1966 e sostituita da un parallelo servizio di autobus. Attualmente è allo studio la possibilità di riutilizzare il vecchio percorso ferroviario e la sua trasformazione in pista ciclabile.
Alcuni links:
Alcuni cenni storici sulla linea (a cura di Massimo Mora)
Storia della linea
Fin di primi anni del '900 si cominciò a pensare ad un collegamento ferroviario transappenninico tra la pianura padana e Genova, passando da Varzi e Bobbio, ma la prima guerra mondiale fece decadere il progetto. In quel periodo esisteva già una linea tramviaria a vapore tra Voghera e Rivanazzano, poi sostituita da un servizio di corriere che si spingeva fino a Varzi con proseguimento a Bobbio utilizzando la statale appena costruita. S'incominciò a riparlare di una ferrovia nel 1923, un’epoca di grande fermento per i trasporti ferroviari; si pensava che questo avrebbe contribuito allo sviluppo industriale della zona, considerando che Voghera era il nodo ferroviario più importante, all’epoca, in Nord Italia. Due anni dopo la FVV (società anonima per la Ferrovia Voghera Varzi) ottenne la concessione per la prima tratta fino a Varzi di quella che doveva essere la Voghera - Genova (mai costruita). Alcune lungaggini rinviarono l’inizio dei lavori alla fine del 1928 e la linea fu completata tre anni dopo, con inaugurazione il giorno di Natale e inizio del servizio il 27 dicembre 1931. La linea, a scartamento ordinario, fu progettata con criteri moderni per l’epoca, elettrificata completamente, compresi i raccordi, in corrente continua a 3000 Volt e con un parco di materiale mobile molto efficiente, costituito da 2 locomotive elettriche, 3 elettromotrici, 5 carrozze pilota e 32 carri merci; in seguito il materiale rotabile ebbe delle integrazioni. La ferrovia era dotata anche di alcuni raccordi: uno con le FS a Voghera, uno a Godiasco con il deposito carburanti dell’esercito ed uno a Varzi con l’industria Zincor, tutti elettrificati. La ferrovia portò effettivamente uno sviluppo in tutta la Valle Staffora, consentendo il miglioramento dei trasporti e l’incremento del turismo, soprattutto verso le zone termali.
L’inizio della fine
Agli inizi degli anni 60, la FAA (società Ferrovia Adriatico Appennino) che era subentrata nel 1940 alla società fondatrice, stilò un programma di ammodernamento ormai necessario dopo 30 anni di servizio, ma contemporaneamente stava iniziando la motorizzazione di massa che contribuiva a sottrarre utenza alle ferrovie in genere. Così, dopo qualche tempo, la mannaia del ministro di turno si abbatté su diverse linee ormai considerati “rami secchi”, tra le quali la Voghera - Varzi, che venne ufficialmente soppressa il 31 luglio 1966 e sostituita dal 1° agosto con un autoservizio che dura tuttora. In poco tempo la palificazione venne smantellata sull’intera tratta, mentre rimasero i binari solo nella tratta Godiasco - Voghera, ad uso del deposito carburante militare gestito dall’esercito con proprie locomotive diesel, anche se in realtà ben pochi furono i servizi effettuati. Negli anni 90, alla chiusura del deposito, in breve anche i restanti binari vennero rimossi e questo decretò la vera fine della linea.
Per cercare di conservare la memoria di questa ferrovia, ho percorso principalmente a piedi e dove possibile quasi tutta l'ex sede ferroviaria, documentando con fotografie parte di ciò che attualmente rimane.
Durante le varie camminate ho avuto modo di riflettere sull'ottusità di chi ha deciso la soppressione di questa e di altre bellissime linee ferroviarie, in nome di una motorizzazione di massa che a distanza di anni si sta ritorcendo contro noi stessi. Nel caso particolare della FVV, l’assurdità è ancora più evidente, poiché, a differenza di altre linee dove le stazioni erano ubicate lontano dai centri abitati e quindi non agevoli, in questo caso tutte le stazioni (tranne quella di Torrazza Coste posta a 1,5 Km dal paese) erano inserite nel contesto urbano e quindi comodissime per l’utenza. Si aggiunga che la SS 461, che doveva essere potenziata e migliorata dopo la chiusura della linea, è rimasta praticamente invariata e deve ora sopportare punte di traffico che a volte diventano insostenibili, come ben sa chi deve rientrare verso Voghera dopo una gita a Varzi o al passo del Penice.
Il raccordo allora esistente tra FVV e FS a Voghera, il medesimo scartamento e la vicinanza con le grandi città potevano agevolare enormemente Il turismo, soprattutto eno-gastronomico e termale che sono la vocazione della valle Staffora, come avviene oggi per esempio sulla Genova - Casella, sui trenini verdi della Sardegna o sui vari treni turistici gestiti da associazioni private. Invece, tranne qualche voce sporadica, nessuno s'impegnò più di tanto per salvare la ferrovia. Se infine si pensa che di fatto gli ultimi binari sono stati rimossi pochi anni fa, senza che nessuno muovesse un dito, lo sconforto è ancora maggiore.
Percorso della linea (particolare da carta TCI anni ’40)
Partendo da Voghera, nei pressi della stazione FS alla quale era raccordata, la linea avanzava parallelamente per alcuni chilometri alla Torino - Piacenza - Bologna, poi, appena passato il torrente Staffora su un ponte a 5 archi, iniziava un’ampia curva verso sud-est toccando in successione i paesi di Torrazza Coste, Codevilla, Retorbido e Rivanazzano. Qui la linea iniziava il suo percorso collinare verso sud, sempre in costante salita, stretta tra la strada statale 461 e la riva destra del torrente Staffora, costeggiando il confine tra Lombardia e Piemonte (la fermata di Pozzol Groppo serviva un paese sulla sponda sinistra dello Staffora e quindi in provincia di Alessandria). La linea poi continuava il suo percorso fino al capolinea di Varzi.
DATI TECNICI
Lunghezza > km. 32,397
Situazione attuale > soppressa dal 31/07/1966
Numero binari > 1
Trazione > elettrica
Scartamento > ordinario (mm 1435)
Numero stazioni > 15 (Voghera, Torrazza Coste, Codevilla, Retorbido, Rivanazzano, Salice Terme, Godiasco, San Desiderio, Pozzol Groppo, Cecima, Ponte Nizza, San Ponzo, Bagnaria, Ponte Crenna, Varzi)
Provincia > PAVIA (Oltrepò Pavese)
Altitudine minima > m 92 (Voghera)
Altitudine massima > m 397 (Varzi)
Velocità massima consentita > 70 km/h (60 km/h tra Godiasco e Varzi)
Stato attuale della linea
Che cosa rimane della Voghera - Varzi a più di 40 anni dalla soppressione? Qualche rotabile, trasferito al Sud, rinato a nuova vita per un breve periodo nella linea consorella “Sangritana”, gestita dalla stessa società FAA. Non vi è più alcuna traccia della linea aerea ed è sopravvissuto un solo piccolo moncone della palificazione nei pressi di Bagnaria; i ponti sono tuttora esistenti con i parapetti completamente arrugginiti ma originali. I binari sono totalmente scomparsi, tranne alcuni metri che fanno capolino dall’asfalto negli ex passaggi a livello di Rivanazzano, Retorbido e Torrazza Coste. I fabbricati viaggiatori hanno avuto destini diversi: quello di Varzi è stato demolito per far posto ad un piazzale, quello di Voghera fa da ingresso ad un parcheggio multipiano, quello di Ponte Nizza (dove esiste ancora la via alla Stazione) è sede degli Alpini, altri sono stati abbandonati a se stessi e sono attualmente invasi dalla vegetazione. Migliore fortuna hanno avuto le stazioni di Salice Terme e Rivanazzano, recentemente restaurate nei colori originali e riconvertite rispettivamente in bar-negozio e locali a disposizione del comune. Ultimamente anche il fabbricato viaggiatori ed il casello di Retorbido sono in fase di ristrutturazione.
Per quel che riguarda l'ex sede ferroviaria, è quanto di più variegato si possa immaginare, proprio perché non c’è mai stato un progetto comune, malgrado le tante parole, per la sua conservazione o riconversione. Alcuni comuni hanno provveduto all’asfaltatura, trasformandola in pista ciclabile, altri se ne sono completamente dimenticati lasciandola in balìa della vegetazione; chi pensasse ad una ipotetica riattivazione della linea o in una sua conversione dovrebbe oggi fare i conti con varie strutture che nel frattempo sono sorte proprio sull’ex tracciato, come un distributore di benzina ed un deposito ANAS a Bagnaria e un campo da golf a Salice Terme oppure con l’azione del torrente Staffora che durante una piena ne ha eroso una parte. Altri tratti sono diventati strade interpoderali di proprietà privata e quindi sono abitualmente percorse da mezzi agricoli.
Futuro della linea
La Voghera - Varzi è l’unica ex-linea ferroviaria dismessa della regione Lombardia ad essere entrata in un progetto di riqualificazione ciclo-pedonale (greenways) con fondi specifici inseriti nella legge finanziaria 2008. Una volta terminata, la Voghera - Varzi dovrebbe collegarsi con la ciclo-pedonale Milano - Pavia per formare un unico percorso da Milano a Varzi.
Alcune organizzazioni propongono periodicamente iniziative per richiamare l’attenzione sul problema della riqualificazione. Nel marzo 2008, nell’ambito della “Prima giornata nazionale delle ferrovie dimenticate” promossa da Co.mo.do, si è svolta una riuscitissima manifestazione denominata “Cammina la Voghera - Varzi”, che ha visto una foltissima partecipazione di pubblico, al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Il programma prevedeva una camminata su parte del percorso dell'ex ferrovia nel tratto da Voghera a Salice Terme; in realtà il percorso pedonale ha ricalcato solo parzialmente il vero tracciato, ma lo spirito della manifestazione è stato pienamente rispettato. Inoltre nell’ex fabbricato viaggiatori di Salice Terme, oggi riconvertito in bar-negozio, ma conservando l’aspetto esterno con i colori originali dell’epoca, si è tenuta una piccola mostra con materiale storico dell'ex-ferrovia.
Aggiornamento (30/11/2022) relativo alla "greenway"
Il 19 giugno
2021 è stato inaugurato il tratto di Greenway tra Salice Terme e Varzi, che si
aggiunge al già esistente tra Voghera e Salice Terme, inaugurato l'11 aprile
2014. Per il completamento
dell'opera restano da realizzare circa 2 Km di percorso nell'abitato di Varzi. La lunghezza
totale del tracciato è di 33 Km, con un dislivello di 350 m. Il tracciato non
segue esattamente quello della ex-FVV; in diversi punti si è dovuto optare per
deviazioni dovute a vari fattori. La ciclopedonale
può essere percorsa in ogni periodo dell'anno, facendo attenzione in
autunno-inverno a tratti con foglie sull'asfalto e possibile ghiaccio nei
giorni più freddi. In alcuni punti
la larghezza è molto ridotta e con pendenza abbastanza rilevante. Rimane comunque
un'opera molto interessante che meriterebbe un completamento delle strutture
(punto noleggio bici a Voghera e/o Varzi o possibilità di trasporto di bici
sugli autobus di linea).
by MASSIMO MORA
NB: alcune notizie sono tratte dalla rete
escursione fotografica lungo il tracciato della Ferrovia Voghera Varzi alla scoperta di quanto il tempo ci ha lasciato (30/10/2010)
foto d'epoca e di tempi recenti di alcuni rotabili che percorrevano la linea ferroviaria Voghera - Varzi, stazioni, ex sedime, ponti, tram e ancora...
foto di Massimo Mora sul sedime del tracciato dell'ex Ferrovia "Voghera - Varzi" (FVV)
la vecchia Stazione di Voghera della FVV, ai giorni nostri (foto Renato S.©)
un video sulla ferrovia Voghera Varzi: