veduggio fornaci note storiche - Ferrovie Dismesse | Disused Railways

Ferrovie Dismesse
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ex diramazione "Veduggio - Fornaci"
dalla Stazione di Veduggio - Renate verso Fornaci di Briosco - linea MMO (Monza - Molteno - Oggiono)
Note Storiche
Nei giorni scorsi abbiamo trovato, su un paio di numeri (non recenti) di una nota rivista del settore ferroviario, un paio di articoli che trattavano di "binari dimenticati" ma soprattutto della "Ferrovia delle Fornaci". Dopo un'attenta lettura e dopo aver contattato chi li ha scritti, abbiamo deciso di riproporveli in queste pagine. Ecco qui di seguito il primo articolo:

Binari dimenticati: LA FERROVIA DELLE FORNACI
sulle tracce di un breve collegamento industriale, dalla stazione di Renate - Veduggio a Briosco, nel cuore della Brianza
(nostra libera trascrizione - fonte rivista "i Treni" n° 171 - Franco Castiglioni ©)

Un sopralluogo ed alcune ricerche presso alcune biblioteche locali hanno permesso di rintracciare l'esistenza di un breve tratto di ferrovia ormai dimenticato che, dalla stazione di Renate - Veduggio, sulla ferrovia "Monza - Molteno - Oggiono" (MMO, oggi FS), si diramava verso Romanò Brianza, fino alla località denominata Fornaci di Briosco. Già nel 1600 le Fornaci di Briosco erano rinomate per la davvero buona qualità dell'argilla lavorata e, con il passare degli anni, assunsero notevole importanza per l'economia locale, tanto che, nell'800, presso gli opifici, sorsero alcuni insediamenti per gli operai, che portarono alla nascita di una nuova frazione del Comune di Briosco, denominata appunto Fornaci.
Nel 1912, con l'apertura (datata 1911) della Ferrovia Briantea da Monza a Molteno e Oggiono, venne realizzata la breve diramazione di quattro km esatti che, dalla stazione di Renate - Veduggio, raggiungeva Fornaci. Il capolinea era fissato presso un incrocio stradale (Briosco - Capriano - Inverigo), con un piccolo fabbricato di stazione che, non essendo adibito ad uso viaggiatori, era più conosciuto come il "casello".
All'interno degli stabilimenti una rete di binari a scartamento ridotto (stile "decauville") permetteva di convogliare i carrelli, spinti a mano, fino al punto di carico del materiale finito (zona "casello"). La concorrenza dell'autotrasporto che con gli anni andava affermandosi ed i primi problemi legati alla scarsità di materia prima, che portarono poi, intorno agli anni sessanta, alla chiusura delle fornaci, decretarono la cessazione del servizio ferroviario ancor prima della II guerra mondiale. In quegli anni di fuoco, il "casello" venne utilizzato come edificio scolastico per i bimbi della zona. Proprio a causa della guerra, il breve raccordo venne nuovamente utilizzato, poiché, presso il capolinea, era sorto un deposito di munizioni che purtroppo risultò fatale per i nostri binari: infatti il deposito fu individuato e bombardato dagli Alleati. Nel dopoguerra, evidenziatisi maggiormente i problemi legati alla scarsità della materia prima per le fornaci, il raccordo venne disarmato e ben presto dei binari non rimase traccia. Anche le fornaci, a seguito delle graduali ma continue chiusure, sono state quasi tutte demolite. Oggi solo i più anziani ricordano il "treno delle fornaci" ma è ancora possibile ripercorrerne il tracciato, che correva discosto dalle strade e che quindi è riuscito a conservare la propria fisionomia. Partendo proprio dal "casello", tuttora esistente e trasformato in abitazione, ci si può inoltrare attraverso prati che sembrano non aver nulla a che vedere con la ferrovia; però, avvicinandosi a Veduggio, le vestigia ferroviarie sono maggiormente evidenti, con brevi trincee, qualche sottovia ed alcuni muretti di contenimento.
Ed ecco qui di seguito il secondo articolo:

sulla diramazione in Brianza: ANCORA LE FORNACI
documenti rintracciati nell'archivio FNM chiariscono i primi momenti di vita del breve collegamento con la stazione di Renate - Veduggio
(nostra libera trascrizione - fonte rivista "i Treni" n° 176)

Le ricerche compiute (da Giacomo Galimberti) nell'archivio FNM hanno consentito il ritrovamento di alcuni carteggi di quasi un secolo addietro, relativi all'apertura all'esercizio della dimenticata "Ferrovia delle Fornaci di Briosco", località non molto distante né da Milano, né, tanto meno, da Lecco e Como. Questa diramazione della ferrovia "Monza - Molteno" (MMO, oggi FS) è esplicitamente citata già sul retro dei titoli azionari delle "Ferrovie della Brianza Centrale" (vedi esemplare riprodotto - solo fronte - in fondo a questa trascrizione, datato 15 aprile 1909), dove è riportato un estratto della convenzione di concessione, approvata con Regio Decreto 19 aprile 1907. In particolare si legge: "agli effetti del pagamento della sovvenzione, la linea viene divisa in due tronchi: a) Monza - Besana; b)Besana - Molteno e diramazione per le Fornaci di Briosco". La sovvenzione chilometrica annua era fissata in "lire 4.950 per la diramazione Renate - Fornaci di Briosco, misurata dal punto del suo innesto colla linea principale all'estremo del binario di servizio nella fermata delle Fornaci di Briosco". La diramazione per le Fornaci correva per 3600 metri in provincia di Milano (ora provincia di Monza - Brianza, ndr) e per i rimanenti 400 metri in provincia di Como (ora provincia di Lecco, ndr): la lunghezza complessiva, infatti, risultava di quattro km esatti; la data di attivazione del "servizio pubblico per trasporto di viaggiatori, bagagli, cani, numerario e merci" fu il 28 novembre 1912 ed il nome del capolinea era stato formalmente stabilito in "Romanò Fornaci", come risulta dall'ordine di servizio (OdS) n. 20-1912 delle Ferrovie Nord Milano (FNM), che gestivano, all'epoca, la ferrovia "Monza - Molteno". Il traffico, all'inizio, era assai scarso, a giudicare dal fatto che c'erano due sole coppie di treni omnibus giornalieri. La situazione, forse esagerando un po' in negativo, venne dipinta in una domanda datata 23 aprile 1912, rivolta al Regio Ufficio Speciale delle Ferrovie, a Roma, al fine di ottenere una riduzione del numero minimo di treni imposto dalla concessione di servizio; ecco il testo della domanda: "la diramazione da Renate alle Fornaci di Briosco ha il precipuo ed essenziale scopo di creare un mezzo economico di trasporto per i prodotti delle Fornaci, e perciò è destinata a non avere che una limitata importanza nel servizio merci, mentre non ne avrà alcuna per servizio viaggiatori, non potendo approfittare della fermata di Fornaci che gli abitanti di quella frazione (183 abitanti). Potrebbe servirsi di quella fermata anche la popolazione dell'abitato di Briosco (1520 abitanti circa), ma è assai probabile che darà ancora la preferenza alla stazione di Arosio della Società Ferrovie Nord Milano, la quale offre un mezzo di comunicazione per Milano più rapido e più economico. Analoga considerazione si può fare anche per la frazione di Capriano (750 abitanti circa), la cui popolazione evidentemente preferirà recarsi direttamente alla stazione di Renate (che dista 2400 metri ma che abbrevia il percorso sia per Milano che per Lecco) anziché recarsi alla fermata di Fornaci (che dista 1600 metri ma che rende più costoso e più lungo il viaggio sia per Lecco che per Milano). ... omissis ... Avvertesi a tal proposito che il lavoro delle Fornaci è limitato alla sola stagione estiva, di maniera che, non essendovi altro traffico, durante l'inverno i treni non potranno neanche essere utilizzabili pel trasporto delle merci". Sulla diramazione delle Fornaci i treni erano trainati da una locomotiva a vapore che normalmente stava in stazione a Renate - Veduggio specificamente per questo servizio. Secondo una relazione del 19 settembre 1909 si prevedeva che i treni fossero composti da una locomotiva, una carrozza mista per viaggiatori e quattro carri; ciascun carro aveva una massa a vuoto di 8 tonnellate ed una portata di 12. Il materiale rotabile era tutto dello stesso tipo in servizio sulla ferrovia "Monza - Molteno": in particolare, le locomotive a vapore furono costruite da Breda sulla base di un modello già fornito alle "Ferrovie Secondarie Romane"; sulla linea "Roma - Albano Laziale" tali locomotive rimorchiavano treni da 100 tonnellate in rampa di 26 mm/m. Sulla diramazione Renate Veduggio - Romanò Fornaci, avente livellette non superiori a 20 mm/m, era calcolata una prestazione di 100 t alla velocità di 35 km/h, con un massimo di 210 t a 15 km/h. Qualche giorno prima dell'apertura all'esercizio, nella stazione di Renate - Veduggio, furono posati in opera "i dischi e gli apparati centrali di manovra della diramazione", a cura di un Sorvegliante Telegrafi messo a disposizione dalle FNM, di cui le "Ferrovie della Brianza Centrale" dovettero rimborsare le prestazioni. Il profilo longitudinale mostra che la linea era in discesa pressoché costante da Renate alle Fornaci, con una pendenza massima di 20 mm/m su due livellette, una delle quali lunga 2,15 km alla fine del percorso; le curve più strette avevano 200 m di raggio.
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