la Ferrovia Sant'Ellero - Saltino
(detta di Vallombrosa)
(detta di Vallombrosa)
Le origini
La costruzione della ferrovia Sant'Ellero - Saltino è dovuta all'intraprendenza del Conte Ing. Giuseppe Telfener che, nel corso di una vacanza a Vallombrosa nel 1881, maturò la decisione di investire il suo capitale nell'edificazione di una stazione di soggiorno estivo facilmente raggiungibile dalla ferrovia "Firenze - Roma". Parte fondamentale di questo progetto era la costruzione di una linea ferroviaria a cremagliera da adibire al servizio sia dei turisti sia dei numerosi studiosi richiamati dall'importante "Istituto Forestale di Vallombrosa", inaugurato nel 1869. Telfener, dopo aver costituito a Firenze la "Società Anonima per la Ferrovia Sant'Ellero - Saltino", lavorò personalmente al progetto presentato nel novembre 1891 ed approvato nelle settimane successive. Grazie ad un sussidio governativo ed a sovvenzioni della Provincia di Firenze e del Comune di Reggello, i lavori presero rapidamente inizio il 23 maggio 1892 e si conclusero il 20 settembre dello stesso anno (meno di 4 mesi dall'inizio!!!).
La linea venne inaugurata domenica 25 settembre 1892.
La tecnica
La tratta era lunga circa 8 km e veniva percorsa in 57 minuti. Il dislivello complessivo era di 854 metri, con pendenze variabili. Le rotaie, a scartamento ridotto, avevano una guida centrale dentata (cremagliera) dove la ruota media della locomotiva ingranava per superare i tratti di maggior pendenza (fino al 22%).
La trazione era garantita da tre locomotive a vapore a due assi costruite dalla Baldwin di Filadelfia, dotate di caldaia inclinata per poter assumere l'assetto orizzontale durante la salita, ed alimentate da carbone prima e da lignite (estratta dalle miniere della vicina S. Giovanni Valdarno) poi.
Vi erano 4 carrozze viaggiatori, di cui 3 a carrelli "del tipo aperto a giardiniera": si trattava di un modello di grande carrozza aperta di costruzione belga, con sedili laterali capaci di 56 posti a sedere, utilizzata prevalentemente durante la stagione estiva; viceversa, nella stagione invernale, si utilizzava una specie di bagagliaio a due assi provvisto di un piccolo scompartimento, nel quale potevano prendere posto 10 persone compreso il capotreno. Erano poi disponibili 2 carri merci chiusi e 5 carri merci aperti della portata di 4 tonnellate.
Il tragitto
Il viaggio iniziava dalla stazione di Sant'Ellero (112 m slm), posta sulla linea "Firenze - Roma".
Nel 1892 essa consisteva in una baracca ed in una larga pedana in legno e soltanto l'anno dopo fu costruito un edificio in muratura dall'aspetto tipicamente alpino: era stato infatti lo stesso Telfener a finanziare la costruzione del fabbricato per i viaggiatori, del deposito locomotive, dell'attigua officina per la riparazione e della rimessa per le locomotive e per le carrozze. Dopo aver superato la Statale Aretina ed il Castello di Sant'Ellero, la ferrovia costeggiava il torrente Vicano per poi attraversarlo su di un ponte metallico di 19,5 metri di lunghezza. All'altezza del cosiddetto "casotto dell'omaccio" la strada ferrata si divideva in due parti per consentire al treno in partenza di scambiarsi con quello in arrivo: qui, un manovratore aveva il compito di azionare lo scambio a mano. Dopo circa 4 km il treno giungeva (in circa 23 minuti), in falsopiano, alla Stazione di Donnini, "piccolo edificio ad un sol piano di stile svizzero". Attraversato un passaggio a livello posto sulla strada per Reggello, il treno proseguiva per 1,5 km (con viste su Pitiana, Paterno, Melosa, Pagiano) fino a raggiungere, dopo altri 12 minuti, la Stazione di Filiberti (427 m slm), anch'essa in stile montano.
Da qui la strada ferrata, dopo aver attraversato con un piccolo ponte in muratura il fosso dell'Ertone, incominciava la salita verso Vallombrosa; a quota 798 m slm il trenino si fermava al casello detto "del Vignale" per rifornirsi d'acqua.
L'ultimo tratto si svolgeva tra querce e castagni in galleria naturale prima di arrivare (dopo quasi un'ora dalla partenza) alla Stazione del Saltino.
Una breve attività
Iniziata nel 1892, l'attività della ferrovia di Vallombrosa toccò il culmine nel 1910. Già nel 1913 il trasferimento dell'Istituto Forestale a Firenze e poi il periodo bellico segnarono l'inizio della decadenza, aggravata, negli anni del primo dopoguerra, dall'ascesa delle stazioni climatiche del Trentino Alto Adige, divenuti territorio italiano. Il progressivo diffondersi dell'automobile e l'istituzione dei primi servizi di pullmann determinarono la crisi definitiva: nel 1920 la linea rimase del tutto inattiva mentre, negli anni immediatamente successivi, il numero delle corse fu drasticamente ridotto finché si pervenne all'ultima corsa effettuata venerdì 18 aprile 1924.
sopra, gli orari della Ferrovia di Vallombrosa: d'inverno veniva effettuata una sola coppia di treni giornalieri; in primavera ed in autunno, le coppie di treni salivano a due, mentre nei mesi di luglio ed agosto diventavano tre (una quarta coppia di treni venne aggiunta, per un certo periodo di tempo, nelle domeniche estive).
Cronologia essenziale
27/11/1891: presentazione del progetto da parte del Conte Telfener
19/12/1891: approvazione del progetto di massima da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
13/04/1892: stipula della convenzione per la concessione della costruzione e dell'esercizio della linea ferroviaria
18/04/1892: emissione del decreto di concessione per 90 anni
21/05/1892: approvazione del progetto definitivo
23/05/1892: inizio dei lavori
20/09/1892: ultimazione dei lavori
25/09/1892: inaugurazione della linea
18/04/1924: ultima corsa del trenino
01/07/1937: termine della concessione dell'esercizio della linea ferroviaria.
NOTA: la ferrovia è stata completamente smantellata