cuneo demonte - Ferrovie Dismesse | Disused Railways

Ferrovie Dismesse
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la Tramvia "Cuneo - Demonte"
informazioni a cura di Maurizio Vigna Taglianti © e foto del 1996 by Renato Sinigaglia ©
materiale storico e fotografico a cura della Famiglia Vigna Taglianti © ®
La linea, che dal 1877 al 1913 collegava Cuneo con Borgo San Dalmazzo, fu prolungata per Demonte soltanto nel 1914;  fu a 'trazione animale' dal 1877 al 1878. Già nel 1878 fu dotata di locomotiva a vapore "Krauss". Un imprenditore di lavori pubblici, Francesco Vigna Taglianti, acquistò la tramvia nel 1890.Nel 1914 i nipoti ed eredi di detto impresario (Cav. Umberto Angelo Vigna Taglianti e Cav. Francesco Amedeo Vigna Taglianti) inaugurarono la linea per Demonte (dopo imponenti lavori di trasformazione e rinnovamento della linea ferrata e del materiale rotabile, durati dal 1909 al 1913). La Cuneo - Borgo - Demonte fu così dotata di nuove locomotive a  vapore "Breda", costruite conformemente a specifici suggerimenti dei proprietari. La tramvia si sviluppava su un tracciato di Km 26+352, con una pendenza massima del 35 per 1000; all'inaugurazione, in data 08 Giugno 1878 aveva scartamento ordinario (mm 1435) da Cuneo fino a Borgo San Dalmazzo; quando fu prolungata a Demonte, il 04 dicembre 1914, fu trasformata in scartamento mm 1100; la tratta completa (Cuneo - Borgo San Dalmazzo - Demonte) veniva percorsa in circa 75 minuti.
Le stazioni erano: Cuneo-S. Rocco, Castagnaretta, Borgo S. Dalmazzo, Bedoira, Gaiola, Moiola, Festiona, Demonte.
La linea fu soppressa il 17/12/1948.

A questo LINK (documento PDF) potete trovare l'intervista fatta nel maggio 1999 all'Avv. Arnaldo Vigna Taglianti, ultimo direttore della Cuneo - Borgo San Dalmazzo - Demonte, scomparso nel 2001 (per gentile concessione del Dott. Maurizio Vigna Taglianti).

Eccoci ora alla prima parte dell'ampia sezione fotografica: le foto si riferiscono alla Stazione di Demonte e sono state scattate nell'Agosto del 1996 da parte del nostro prezioso amico e collaboratore Renato Sinigaglia ©
il Tramway "Cuneo - Borgo S.D. - Demonte"
notizie storiche e materiale fotografico a cura della Famiglia Vigna - Taglianti © ®
La tramvia Cuneo - Borgo San Dalmazzo fu aperta al regolare esercizio l'8 ottobre del 1877. Realizzata dagli impresari Ercole Belloli (già costruttore in Italia e all'estero di importanti linee tramviarie e ferroviarie)  e Carlo Chiapello, era dapprima ippotrainata e di circa 8 chilometri di percorrenza. Fino al luglio 1878 il servizio giornaliero fu svolto grazie alla forza di ben 14 cavalli da tiro (due per ogni vettura), che necessitavano a metà di ogni viaggio di adeguate soste per il riposo e l'approvvigionamento. Venivano effettuate dieci corse quotidiane in un tempo di percorrenza di 50 minuti per corsa. Di scartamento ordinario (mm 1435), la linea ferrata correva, guardando da Cuneo in direzione di Borgo San Dalmazzo, lungo il fianco sinistro della strada e occupava, in larghezza, uno spazio di circa 3 metri (dal margine sinistro del piano stradale alla parte interna della rotaia più lontana). L'armamento della linea era composto da rotaie di ferro "a fungo" e "a suola", arpionate su longarine di legno, posate, le ultime, su traversine di rovere distanti tra loro un metro e mezzo. Le vetture, di prima e di seconda classe, erano del tipo chiuso e aperto: entrambe le versioni erano costruite dalla rinomata fabbrica "Grondona" di Milano. Le carrozze chiuse potevano accogliere, ciascuna, 28 persone (delle quali 12 sulle 2 piattaforme), mentre quelle scoperte ne potevano ospitare ben 41 (6 delle quali in piedi). Già il 1° marzo del 1878 vi furono i primi esperimenti di trazione meccanica con una moderna locomotiva a vapore "Krauss", concessa in prestito dalla "Società anonima dei tramways e ferrovie economiche di Roma e Milano". Dopo ulteriori prove, effettuate nel luglio successivo con un'identica motrice acquistata dallo stesso proprietario della linea (cav. Chiapello), la vaporiera soppiantò definitivamente i cavalli, divenendo la seconda tramvia a vapore a entrare in funzione in Italia, dopo la Napoli - Portici, del 1839. La linea Cuneo - Borgo venne dotata di due motrici, stante invariato il numero delle vetture. La locomotiva, costruita dalla Ditta "Krauss & C" di Monaco di Baviera, era a due assi accoppiati (dei quali il posteriore era l'asse motore); era inoltre della specie definita "locomotive tender", cioè del tipo provvisto di appositi spazi per il rifornimento dell'acqua e del combustibile. La macchina era lunga 3 metri e larga 2 ed era sormontata da una tettoia attraversata, a sua volta, da un alto fumaiolo per la fuoriuscita del vapore. Era cinta, inoltre, da una balaustrata e da un ponte di servizio. La parte meccanica non risultava visibile dall'esterno, in quanto avvolta da una scocca d'acciaio, atta a proteggere gli organi meccanici da polvere e fango e a sottrarli,
al tempo stesso, alla vista degli animali eventualmente incontrati lungo il percorso. La caldaia, robustissima, era in grado di lavorare fino alla pressione di 13 atmosfere: era internamente costruita in rame, a differenza del corpo cilindrico e dei sessantacinque tubi bollitori realizzati, rispettivamente, in lamiera d'acciaio e ottone. Al focolare si accedeva per mezzo di uno sportello, situato appositamente su un lato, onde facilitare al macchinista il pieno controllo della strada. Il prezzo di ciascuna delle locomotive fu di 18000 lire in oro alla fabbrica. Con il volgere degli anni il numero delle macchine da trazione aumentò ulteriormente fino a cinque; ciò per poter garantire una maggior frequenza di corse d'andata e di ritorno, considerata l'inversa proporzione tra la cospicua affluenza di viaggiatori e la moderata velocità delle stesse macchine. Il movimento merci al contrario non fu, almeno nel primo periodo di vita d'esercizio, rilevante: esso aumentava specie nei martedì e nei giorni di fiera, oltre che nei mesi della stagione autunnale, quando grosse derrate di ortaggi e castagne abbisognavano del trasporto dalle limitrofe campagne ai mercati. I convogli avevano fermate prestabilite ma, dietro richiesta, avrebbero potuto fermarsi nei punti voluti dai passeggeri. Corse speciali erano effettuate nei giorni di mercato e , talvolta, nelle ore successive alla chiusura degli spettacoli teatrali. Le fermate del tratto Borgo San Dalmazzo - Cuneo erano rispettivamente quelle di Tetto Galotto, Crocetta, Scambio, San Rocco Castagnaretta e Piazza d'Armi. Fra Cuneo e Borgo San Dalmazzo, in prossimità della borgata di San Rocco, il binario era raddoppiato per 110 m. al fine di permettere l'incrocio dei convogli diretti in senso opposto: detto tratto di linea, alle cui estremità furono installati meccanismi di scambio analoghi a quelli delle ferrovie ordinarie, fu perciò denominato "Scambio". La vecchia linea Cuneo - Borgo, ceduta nel marzo del 1887 dagli Eredi di Carlo Chiapello alla Ditta "F.lli Angelo e Felice Delvecchio" di Mondovì, fu acquistata nell'ottobre 1890 da Francesco Vigna - Taglianti di Albiano d'Ivrea, imprenditore di opere pubbliche (costui, esperto nel ramo stradale e ferroviario, fu già costruttore del primo tronco della Ferrovia Cuneo - Ventimiglia  nonché dei collegamenti stradali delle Valli Grana e Maira; inoltre, dopo essersi aggiudicato gli appalti per la costruzione dei Forti di Tenda, presso il confine francese, e dei diramatori del Canale Cavour in Lomellina, nel 1882 acquistò il pontile marittimo di Forte dei Marmi, stipulando convenzioni con l'ing. Charles Sheibner di Londra, concessionario delle "Tramvie a vapore Massa Carrara - Versilia", per effettuare, su rotaie, le operazioni di carico dei marmi e di scarico delle merci provenienti via mare -
(cfr.: Giorgio Giannelli, ALMANACCO VERSILIESE, Edizioni Versilia Oggi - Vol. III pagg. 420 - 421 - Vol. IV pag. 373).
I nipoti ed eredi di questo impresario, Umberto Angelo e Francesco Amedeo Vigna - Taglianti, sostituirono la vecchia "Cuneo - Borgo San Dalmazzo" con la "Cuneo - Borgo San Dalmazzo - Demonte" (costruita ex novo tra il 1909 e il 1913).

Ecco ora due FOTOGRAFIE storiche (archivio fotografico storico Vigna - Taglianti ©):

foto 1) PIAZZA VITTORIO EMANUELE (oggi Piazza Galimberti) - CUNEO
Era il capolinea della linea Cuneo - Borgo San Dalmazzo. Nel transitare in questa piazza, situata nel centro della città, il tram veniva scortato a piedi da personale addetto, onde evitare incidenti causati dalla distrazione dei pedoni. Non mancarono comunque sporadiche disgrazie, in conseguenza delle quali rimasero talvolta uccisi o menomati i viaggiatori più distratti o imprudenti; rammenterò due cronache apparse sulle pagine della "Sentinella delle Alpi" attorno al 1893 che testimoniano, rispettivamente, la disavventura di un incauto ritardatario travolto dalle ruote del convoglio, ormai in movimento, e l' "avventura" del falegname Elìa che, "amico di Bacco", riuscì a ruzzolare dal tramway in corsa finendo, illeso, su una siepe....
Chi raggiungeva la piazza aveva la possibilità di acquistare i biglietti per le corse d'andata e di ritorno nell'allora esistente "Caffè Romano", ubicato all'angolo di Via Roma, sotto i portici opposti al Duomo. Il costo dei biglietti ammontava a cent. 75 per la prima classe, a 50 per la seconda. Corse gratuite d'andata e di ritorno vennero concesse, a partire dal 1890, ad alunni delle scuole elementari appartenenti a famiglie poco agiate residenti nel circondario.
Nonostante le menzionate comodità vi furono ugualmente polemiche e lettere di protesta da parte di cittadini non avvezzi al transito dello sbuffante "tramvai" nella piazza centrale della tranquilla Cuneo: vi fu chi, ad esempio, ebbe a lamentarsi sui giornali locali per il "grave sconcio" che il "denso e caliginoso fumo, tutt'altro che odoroso" avrebbe arrecato alle "candide ed aggraziate toilettes estive delle signore...."
Per consentire le manovre di ricovero del materiale rotabile nelle vicine rimesse fu applicata al binario, vicino al deposito, una piattaforma girevole (a 200 m. dalla testa di linea).
A partire dal 1914, in seguito alla trasformazione e al prolungamento della linea per la Valle Stura, il tracciato di Piazza Vittorio Emanuele fu definitivamente modificato: il tram non si sarebbe più spinto, come sempre, sino al centro della stessa bensì, dopo aver transitato dinanzi ai portici di Palazzo Cassin, avrebbe proseguito la sua corsa per Corso Re Umberto (oggi C.so Soleri) per poi raggiungere la nuova stazione di Corso Stura, situata presso l'imbocco della discesa alle Basse di Sant'Anna (al posto della palazzina della stazione tramviaria, scomparsa da decenni, v'é oggi un'area adibita a posteggio, presso la quale v'é un impianto di distribuzione carburante, a sua volta situato presso l'imbocco del viadotto Soleri).

foto 2) VILLA VIGNA - TAGLIANTI  E RIMESSE DEL TRAMWAY.
Dette costruzioni si trovavano in Borgo San Dalmazzo, nella zona denominata all'epoca "dietro le mura", in quanto al di fuori del centro abitato.
Al piano terra della bella villa di Via Cuneo (oggi C.so Barale), costruita nel 1891 dall'impresario Francesco Vigna - Taglianti, vi furono per decenni gli uffici e la Direzione della tramvia (e a partire dal 1935 pure delle "Autolinee di Valle Stura" in proprietà pure quest'ultime della Ditta F.lli Vigna - Taglianti, esercente il tram a vapore). Presso detti uffici era possibile, per il pubblico, acquistare i biglietti per le corse d'andata e di ritorno fra Cuneo e la Valle Stura (oltre che per Barcellonnette, in Francia, ove d'estate era esteso il servizio autobus).
Dirimpetto alla palazzina v'erano la stazione e i vari fabbricati ad essa pertinenti; a lato, come si nota nella fotografia, v'erano le rimesse per il ricovero delle locomotive.
Più in là, lo stabilimento dell'allora famosa "Birra Parola", la preferita dall' "Eroe dei due Mondi".
Lo scenario che oggi si presenta al visitatore che entra in Borgo San Dalmazzo é totalmente diverso: scomparsa la stazione con le rimesse, nell'area da esse occupate furono edificati, attorno al 1962, enormi condomini che "fagocitarono" tutte le confinanti costruzioni.
Pure la prestigiosa villa, un tempo sede dello storico tramway, non fece eccezione a una tendenza tanto discutibile quanto diffusa nella nostra bella Penisola: abbattuta nel 1987, fu sostituita da un moderno edificio in cemento armato, sede attuale di un importante istituto bancario. A ricordo della tramvia a vapore restano i due enormi "pini" del giardino della scomparsa villa (rispettivamente un "pinus excelsus" e un "cedro del Libano") messi a dimora il 1 settembre del 1900, in occasione delle nozze di uno dei proprietari del tram (Umberto Angelo Vigna - Taglianti, bisnonno dello scrivente, Maurizio Vigna Taglianti) con Maria Teresa Paola Toselli, figlia del Medico di Casa Savoia.
Ormai lontani sono i tempi in cui, entrando in Borgo, si percepiva l' acre odore della torba delle locomotive e del legname stipato sui carri merci in sosta alla stazione!

Note aggiuntive

Nel corso dell'estate 2010 il nostro webmaster, insieme al caro amico Renato Sinigaglia, si è recato in Valle Stura, accogliendo l'invito da parte di uno dei discendenti della Famiglia Vigna Taglianti, Sergio. La Famiglia Vigna Taglianti è stata proprietaria e gerente della linea tramviaria che collegava la Città di Cuneo con Borgo San Dalmazzo e Demonte, in Valle Stura; le notizie relative alla tramvia le potete trovare qui sul nostro sito.
Quanto troverete da qui in poi, invece, nasce dal fatto che durante la nostra visita in Valle Stura, a casa del Dott. Sergio Vigna Taglianti, abbiamo avuto modo di avere dal suddetto - nonché da suo cugino, anch'egli presente, Dott. Maurizio Vigna Taglianti - le fotografie e diverse altre cose, che sono riprodotte nella Galleria Fotografica che troverete fra poco, relative ai vari anni del Novecento in cui la Tramvia era in funzione. Abbiamo anche creato due slide-show in video, una sul tradizionale ed una sull'innovativo (a voi, navigatori di queste pagine, determinare quale delle due è riuscita meglio).
Penso che ora si sia scritto già fin troppo; lasciamo la parola alle immagini ma prima consentitemi di ringraziare ancora infinitamente gli amici, perché tali sono ora, Sergio e Maurizio Vigna Taglianti per averci concesso l'onore di poter riprodurre sulle pagine web del nostro sito questo meraviglioso ed unico materiale. Desideriamo altresì ringraziare il Sig. Silvano Taricco, autore di un bellissimo libro (che naturalmente abbiamo acquistato) intitolato "Il Tramvai di Demonte"; nelle pagine del libro si trovano diverse fotografie e tutta la storia di questa bellissima tramvia che con la fine di dicembre del 1948 ha purtroppo cessato di esistere per lasciar posto al trasporto su gomma (sic). Il Signor Silvano Taricco, amico della Famiglia Vigna Taglianti, è figlio del capostazione della stazione di Demonte.

Eccoci ora ai due video a cui abbiamo accennato sopra (presenti sul nostro canale YouTube):
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